lunedì 8 novembre 2010

De Berlusconorum moralitate (e altre cosette piddine)


Considerazioni sparse su Berlusconi:

1)Ho sempre odiato una forma di moralismo e perbenismo ipocrita strisciante che caratterizza parte degli Italiani, in particolar modo la doppia morale. Se per andar contro Papi Caimano devo diventare un moralista, allora ho già perso.

2)Se un vecchio dalla prostata malandata, con lifting, bypass e capelli finti da Big Jim vuole affrontare l'orrore della morte trombandosi 'sto mondo e quell'altro (possibilmente MAGGIORENNE e CONSENZIENTE) a casa sua, sono problemi suoi. Punto. Stop. Basta.

3)D'altro canto, se quel che ho detto prima lo fa a Palazzo Grazioli, usando voli di stato per farsi trasportare le zoccole a domicilio, allora diventa un affare pubblico.

4)Si dice "Berlusconi così diventa ricattabile". E' verissimo. Ma mi sto chiedendo, ormai, in questo Paese ormai avvezzo a tutto, QUALE figa fuga di notizie potrebbe mai danneggiare il presidente del consiglio?
"Ah, ti ricatto! Se non fai come dico io, rivelerò all'Italia che vai a zoccole!"
Embè? Si risponderà che non è un crimine apprezzare le belle donne: mica è ricchione come M'Arrazzo e Sircanau. Bestemmia? La bestemmia va contestualizzata (ringrazio Monsignor Fisichella per la perla, ultimamente aggiungo sempre "contestualizzatemi" dopo che bestemmio in faccia ai miei amici cattolici).
Penso che l'UNICO scandalo che il popolo italiano non perdonerebbe MAI a Silvio sarebbe un'eventuale relazione con un trans. Ecco, quello no. "SILVIO MAFIOSO" non scandalizza l'italiano medio (anzi, semmai lo rassicura), ma un bel "SILVIO FROCIO" lo inquieterebbe assai.
Voglio dire, avete presente il famigerato scandalo P3? Cosentino, ex-candidato alla presidenza della Regione Campania, indagato per Camorra, voleva screditare il suo collega-rivale Caldoro con un finto scandalo trans. Il tutto per far dimettere Caldoro, sepolto dallo scandalo, e per far assurgere al potere Cosentino. CAPITE? Perchè un presidente di regione in odor di Camorra va bene, ma un presidente di regione in odor di viados e travelloni proprio no.
Suggerirò a Padellaro e Ezio Mauro di bombardare gli italiani di prime pagine stile "A quel ricchione di Silvio piace il cazzo". Magari funziona.

5)Passiamo alla famigerata frase "Meglio essere appassionato di belle ragazze che essere gay".

A questa frase si può rispondere in vari modi: alcuni sono giusti, altri sembrano giusti ma sono sbagliati.
Vediamo quali e perchè:

-Risposta giusta: "Essere appassionato di belle ragazze non vuol dire andare a zoccole. Anzi, se ci vai vuol dire che non sei loro appassionato, ma che anzi le consideri come oggetti da comprare a tuo piacimento"

-Risposta giusta (cito parzialmente Della Vedova, con cui per una volta concordo): "Silvio, non puoi criticare i moralisti facendo il moralista a tua volta. Fare questo paragone coi gay ti ha reso a tua volta un moralista. Epic Fail."

-Risposta giusta: "A parte che non è giusto o sbagliato nè essere gay nè etero (si parla tanto di generare figli e di perpetuare la specie, ma se è per questo anche gli etero possono avere il sacrosanto diritto di non figliare...e il paragone può essere ampliato anche ai preti, che sarebbero parimenti 'contro natura' perchè non fanno figli). A parte questo. Tu sei il presidente del consiglio dei ministri, rappresenti una carica dello Stato, della Repubblica. E in quanto tale, rappresentando il paese, non puoi permetterti di scegliere e di fare giudizi di merito e preferenze."

-Risposta sbagliata: "Meglio gay che Berlusconi". PUTTANATA COLOSSALE. Anche perchè il messaggio che passa sembra "persino gli schifosi invertiti sodomiti sono meglio di uno come Berlusconi" o anche "sì, i gay sono feccia, ma tu sei peggio". Non si tratta di meglio o peggio. I gay ESISTONO, sono una realtà. Non si tratta manco di preferire o accettare qualcuno. Non devi accettare un gruppo di persone che timidamente si affacciano. Ci sono già. Prima lo capite, meglio è.

-Risposta (parzialmente) sbagliata: quella di Vendola. Ok, è in parte giusta e in parte sbagliata. Quel che dice è giusto, sacrosanto e fa riflettere. Ma basta, basta buttarla sul patetismo e sul vittimismo. Il discorso di Vendola suona un po' come "eh sì, che ci vuoi fare, ci sono i culattoni, sono più sfortunati e tu li tratti così".
Sembra un po' come "quel che dici è vero, è meglio essere appassionatidibelledonne che gay, ma se lo dici a voce alta poi li fai piangere". Il discorso di B. non è una puttanata perchè "offende" i gay, ma proprio perchè è una puttanata. E poi, basta parlare di gay come di una comunità. Come se fossero in un ghetto, in una riserva indiana. Come se fossero un gruppo di persone immediatamente accomunabili l'un l'altra.
Ci sono gay di destra, gay di sinistra, gay nazifascisti, gay berlusconiani, gay qualunquisti, gay che odiano i gay, gay razzisti, gay stronzi e così via.
Aggiungerei anche le categorie "gay che NON hanno un gusto impeccabile nel vestire, che NON sanno essere buoni confidenti delle donne e che NON apprezzano Madonna, Lady Gaga e Barbra Streisand".
Non esiste una "comunità gay" da accettare nella nostra comunità allargata. Non sono una razza, un gruppo, un mucchio di persone da radunare in una moschea o a cui concedere spazi. Non sono schedabili, non hanno la tessera del club di Topolino. Non esistono in quanto gay, esistono in quanto persone. Essere gay non è che una piccolissima parte del loro essere, non è quello che li definisce in toto. Così come a me non definisce in toto la mia passione per i calzini femminili. Non cadiamo anche noi nei luoghi comuni. Non diventiamo razzisti tentando di difenderli (e credendoli inferiori e incapaci di difendersi). Non trattiamoli come piccole creature fragili e deboli. Il rispetto si basa anche su questo.

-Ah, e un'altra risposta (parzialmente) sbagliata è quella agli insulti di Silvio a Rosy Bindi.
Se lui critica la Bindi in quanto donna brutta, secondo me non puoi rispondere "Rosy, sei la più bella del mondo". Perchè sennò entri nell'ottica berlusconiana: "Silvio dice che tu sei brutta, ma non è vero, sei bella!".
La questione è un'altra: Silvio non ha alcun diritto di criticarti perchè sei brutta. Quel discorso potrebbe dare l'impressione che stai dicendo "eh, se fosse stata brutta avresti avuto ragione a criticarla, Silvio, ma brutta non è!".
Quindi il messaggio da far passare sarebbe "Rosy fregatene", oppure "Embè?" o al peggio "Ma parla lui? Ma si è visto?".

6)Passiamo alla (temporanea?) opposizione:


Ho dato un'occhiata allo sfogatoio collettivo che è stata la Firenze dei Renzi e dei Civati.
Lo spirito dell'iniziativa, lo dico subito, non è così malaccio: comunicazione rapida, incisiva, gggiovane, male non fa. I 5 minuti a testa sono una buona idea: così magari gli oratori imparano a essere più stringati e a mantenere alta l'attenzione. Carina anche l'idea del "gong gigante" che segna la fine dei 5 minuti.
Carina anche l'idea degli spezzoni dei film, anche se è una cosa troppo -TROPPO- weltronyana.
Certo, in 5 minuti a testa non è che ci fosse così tanto tempo per fare proposte, per cui raramente si è andato oltre il clima da "confessionale del Grande Fratello".

Capisco anche Bersani se non c'è andato, ma secondo me non è stata la strategia giusta: se fosse andato lì, seduto accanto a loro, tutto tranquillo, li avrebbe DISINNESCATI come minaccia. Invece così rischia di compattarli e di renderli pericolosi. Il modo in cui Renzi, da buon democristiano qual è, ha risposto porgendo l'altra guancia ai fischi di Roma, è stata un'altra genialata del vulcanico catto-toscano. Occhio, gente.

Parliamo dei giovinetti toscanacci. La loro proposta di rinnovo generazionale sarebbe anche condivisibile, ma oltre a non fidarmi delle persone che la portano avanti (Renzi su tutti: Ciwati non è molto bravo a scegliersi i cavalli vincenti...vedrà, vedrà poi che gli combina...) mi perplime anche il modo: serrare i ranghi, contarsi, estremizzare lo scontro, è una cosa che porta i cosiddetti "vecchi" a chiudersi a riccio e, quindi, ad asfaltarti.

Io continuerò a portare avanti la mia battaglia generazionale, ma in un altro modo, che spero sia più efficace.
Ad esempio l'11 Novembre (non dicembre, non parlo della manifestazione bersaniana), a Roma, sarò qui (pubblicità occulta), per cui se volete passare per lanciarmi le caccole addosso o strapparmi i peli del petto mi fa piacere. Più o meno.


Un'altra cosa mi perplime: ma 'sto Statuto del PD, ce serve o nun ce serve?
Lo cambiamo o non lo cambiamo?
No, perchè ogni tanto, da più parti, si tira in ballo il rispetto per lo statuto solo quando fa più comodo.
Sapete come si dice, no? "Per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano".
Per cui, si pretende il rispetto dello statuto quando si parla di primarie per il segretario della regione lazio?
Si pretende il rispetto dello statuto quando si parla del limite di 3 mandati?
Allora come mai si vuole far carta straccia dello Statuto quando esso dice chiaro e tondo che Bersani, in quanto segretario eletto dalle primarie, è di default il candidato premier del PD?

Per carità, neanche io sono entusiastissimo all'idea (non perchè non mi piaccia Bersani, sia chiaro). Ricordiamoci che lo Statuto è stato cucito addosso a Veltroni, il quale era un gran sostenitore della teoria "segretario PD = candidato premier PD". E che Bersani stesso non mi sembrava felicissimo all'idea.
A me, quindi, non piace questa clausola. Ma di nuovo, o lo Statuto vale sempre o non vale mai.
Perchè se lo Statuto va rispettato sempre e comunque, allora Chiamparino, Renzi o chi per loro non possono candidarsi. Sic et simpliciter. Per cui si decidessero, invece di far due pesi e due misure.

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