mercoledì 22 febbraio 2012

Le Alicatilinarie (sulle Primarie PD Lazio e il "voto di opinione")



E insomma alla fine si son fatte, le primarie per scegliere il Segretario del PD Lazio. 
Primarie che hanno seguito un copione ormai collaudato: gli addetti ai livori si sono subito attivati, spacciandole come la lotta tra Bene e Male. Proprio il modo migliore per trovare l'unità e la concordia, insomma: se perdi, con che faccia puoi sostenere lealmente le forze dell'oscurità? Se vinci, come speri che l'Oscuro Sire ti segua senza rancore? Dettagli.
Al grido di "salviamo il Lazio", i presunti rappresentanti della società civile hanno imbracciato le armi contro i presunti rappresentanti dell'apparato.
Chiunque viva nel Lazio sa benissimo a cosa mi sto riferendo: alla lista di Bachelet.

Ora, io non ho niente contro Giovanni Bachelet. Seriamente, prima che si ufficializzassero le candidature al Congresso c'è stato anche un momento in cui flirtai con l'idea di votarlo. Questo, certo, prima che scendessero in campo le Forze del Bene a dirmi quanto sarei stato stronzo qualora non l'avessi scelto (a prescindere se avessi votato Gasbarra, Leonori o Pacciotti), rendendomelo così invotabile.
Conosco però diverse amiche e amici che stimo e apprezzo, che l'hanno votato e che erano anche in lista con lui. E poi diciamolo, lui ha anche preso la sconfitta con un briciolo di dignità e signorilità.
Ok, forse un difetto ce l'ha: non è riuscito o non ha voluto mettere un freno ad alcuni suoi luogotenenti "più realisti del re", che hanno totalmente plasmato candidato e campagna a loro immagine e somiglianza.

Mi riferisco ovviamente a Cristiana Alicata, che decisamente non ha preso bene la sconfitta: la lista di Bachelet da lei sponsorizzata è infatti arrivata terza, confermando i risultati del congresso.

-Uno dei suoi primi commenti a caldo: "Vince chi perde le elezioni dal 2008. Bene cosi'. Clap clap".
Ora, se pure le cose stessero così, io fossi nell'Alicata mi farei qualche domanda: non riuscite a sconfiggere gente che -si dice- perde costantemente da quattro anni. Quindi questo cosa dice di voi? Che non riuscite a vincere neanche contro degli eterni perdenti? Rifletterei anche sull'eventualità che la presenza dell'Alicata abbia fatto perdere più voti a Bachelet di quanti gliene abbia portati, ma non voglio essere troppo cattivo.

-Altra argomentazione: hanno votato in pochi, hanno votato di meno! Perbacco, ha votato "un terzo dei votanti del 2009"! Insomma, se avessero votato di più, allora sì che la società civile avrebbe abbattutto i Dinosauri dell'Apparato. Ovviamente all'Alicata non passa per l'anticamera del cervello il sospetto che forse, FORSE eh, la gente semplicemente...non fosse interessata?
Diciamocelo, fare paragoni col 2009 è ridicolo: lì si sceglieva il Segretario Nazionale del PD, quello che dava (o dovrebbe dare, si spera) la linea al più grande partito progressista italiano, all'unico sfidante serio e credibile al centrodestra dei fascioleghisti berlusconiani. Era una cosa un tantinello più importante.
Voglio dire, all'uomo della strada che non fa parte del PD e magari neanche è sicuro di votarlo, cosa gliene importa di votare il segretario che si occuperà di gestire il partito democratico regionale, dovendo spenderci pure due euro per farlo?
Ma, ad ogni modo,hanno votato più di centomila persone. Per una cosa come la scelta del segretario del PD Lazio, non mi sembra affatto male, anzi. Io direi che si tratta di un successone.
Lei ribatte "200mila votanti in meno che non avete avvisato". O magari, 200mila votanti a cui stavolta non gliene fregava nulla, a differenza di quando s'è votato per Bersani.

Ah, tra l'altro, cara Alicata, se volevate più votanti potevate fare votare gli iscritti al PD Laziale non residenti nel Lazio, invece di impedirgli di votare alle primarie (col caso curioso che svariati iscritti al PD Lazio -se non residenti nella regione- non han potuto votare per quello che sarebbe dovuto diventare il loro segretario regionale, a differenza degli iscritti di Casa Pound, magari).

-Altra risposta: "Non hanno informato che c'erano le primarie". A me pare che manifesti ce ne fossero in giro, che articoli sul giornale ne abbiano scritti a riguardo. Sai com'è, forse (ma solo FORSE, eh) erano tutti un po' occupati a spalare la neve, problemino di sicuro più immediato della scelta del segretario regionale.
Ma soprattutto c'eravate VOI, il popolo della rete! Non siete sempre fra quelli che dicono che internet è il futuro? Non siete per l'Italia 2.0, la banda larga per tutti, addirittura per il voto solo su internet? Prendetevela con la Rete, allora: evidentemente non funziona per spostare voti. O forse, ciò che è un successo nel Web non lo è altrettanto nel mondo reale (pensate al film di Boris, e qui rosico perchè m'è piaciuto pure un sacco). O magari prendetevela con voi stessi, che non sapete sfruttare le potenzialità di Internet, se è vero quel che dite da tempo.

-Altra risposta: "Eeeeh, ma Gasbarra era sostenuto da tutte le correnti, dalemiani e veltroniani!".
Certo, Bachelet (peraltro celebre deputato della Camera) non era sostenuto da nessuna corrente. Se escludiamo i Bindiani. I Ciwatiani. I Renziani leopoldini. I Veltroniani-senza-Veltroni. I Lucasofriani de IlPost. Pure Gad Lerner e Concita De Gregorio si sono prodigati in appelli pubblici a suo favore. Poi, che questo sia stato controproducente è un altro paio di maniche. (Personalmente so per certo anche di Dalemiani e Bersaniani che han votato Leonori e Bachelet, tra l'altro).

-Altra grossa denuncia: "Ad Anzio ha votato anche gente di cento destra". Ma và? Ma dai? Chi l'avrebbe mai detto? Alle Primarie del PD, così come sono fatte (cioè male), può votare anche gente di centrodestra. Che sorpresa, eh? E invece non possono votare manco gli iscritti PD/GD del Lazio (se non residenti). Bravi, eh.
Ma soprattutto, cosa vorrebbe dire questa frase? Che sicuramente i primaristi di destra hanno votato per Gasbarra, vè? O per la Leonori, o chessò, per i Pacciottiani. Di certo non per Bachelet, immagino sia il tuo suggerimento. A voler seguire il tuo ragionamento, farei notare come Latina e Rieti (storiche e fascistissime roccaforti del centrodestra) siano i luoghi dove la tua lista è andata meglio. Ma fortunatamente c'è chi non ragiona in questo modo.

-E ancora: "In alcuni seggi/zone siamo prima lista". Questo mi ha fatto sorridere: m'ha un po' ricordato le primarie nazionali, con Scalfarotto che si bullava, ammettendo che sì, avevano preso delle sveglie un po' ovunque, ma che non era da sottovalutare il risultato di Cambridge e Riace, dove la Mozione Marino era arrivata prima.

-Infine la Alicata separa il grano dal loglio: la sua lista ha vinto in "zone dove il voto clientelare non attecchisce" . Lei prende il "voto d'opinione", gli altri (tutti gli altri) prendono il voto clientelare. E ovviamente per lei il voto vero è quello al centro (dove il peraltro parlamentare Bachelet è radicato). Nelle zone popolari, nelle periferie o nelle zone ad alta disoccupazione invece, il voto non può che essere dopato, corrotto, gonfiato dalle truppe cammellate. Facciamo così: impediamo il voto ai disoccupati o a chi viene dalla periferia, così risolviamo il problema, che ne pensi?

Per Cristiana Alicata, a quanto pare, la democrazia è tale solo se vince chi piace a lei. Solo lei può conoscere la società civile e quel che essa pensa. Anche la società civile è tale solo se premia chi vuole lei. Sennò qualcuno ha per forza barato e il risultato non è da rispettare.

Ma soprattutto, cara Alicata, non dici (non dite) sempre che i Dinosauri dell'Apparato sono ormai finiti, degli eterni sconfitti che nessuno vuole più votare, delle reliquie da rottamare? Come mai voi GggiovaniRottamatori2.0 non riuscite a batterli, allora? Non siete forse i migliori?

Forse anche per l'Alicata, insomma, vale la frase di Brecht: "se il popolo ha dato torto al Comitato Centrale, sciogliamo il popolo".
Non posso non citare questo splendido post, perchè pur riferendosi a un'altra persona (Ivan Scalfarotto) e a un'altra situazione (il Congresso per eleggere il segretario), la forma mentis è tristemente la stessa:

"Il risultato dei congressi di circolo, scrive Scalfarotto, “scava un fossato tra iscritti e «società civile»”. Chiaro? Tu casalinga, tu operaio, tu insegnante elementare, tu pensionata, che vi siete presentati al congresso del vostro circolo a votare Pd. Voi non siete “società civile”. Voi siete “iscritti”. Siete apparato. Non dovete votare chi preferite. Dovete votare Marino. Altrimenti vuol dire che scavate un fossato nei confronti della società civile (e a questo punto, se neanche un semplice iscritto di base è società civile, vorrei capire che cazzo è questa società civile).
Il capolavoro è il paragrafo finale:
Non si spiegherebbe sennò come un candidato innovativo come Ignazio Marino possa arrivare facilmente al 34% dei voti nel centro di Milano, mentre a Torremaggiore, in provincia di Foggia, su 312 votanti 305 abbiano scelto Bersani, conuna percentuale che avrebbe fatto invidia all’Honecker dei tempi migliori.
Ma come?! Casalinga, operaio, insegnante, pensionata?! Non solo siete “iscritti” e non “società civile”. Siete pure terroni. Siete dei terroni di merda, lì a Torremaggiore, incapaci di capire, come avviene invece “nel centro di Milano” (nel centro, eh, perché da San Siro in poi si inizia già a puzzare), qual è il candidato più “innovativo”. Ma come, non avete ancora capito, iscritti terroni apparato che non siete altro? Non dovete votare chi preferite. Dovete votare chi interpreta meglio i bisogni della società civile, cioè di Scalfarotto. Non dovete votare il candidato migliore, quello che vi rappresenta di più. Dovete votare il più innovativo. Altrimenti non siete democratici. Siete il politburo della DDR."


Alla fine, la risposta migliore è sempre la stessa: questo video di Diego "Zoro" Bianchi, soprattutto dal minuto 2:54 (o anche 4:02) fino a 4:19. Frase emblematica: "Oh, ma quanto je state sur cazzo ar Popolo delle Primarie? E tutti i simpatizzanti...simpatizzavano per noi!".