lunedì 11 ottobre 2010

Nobody fucks with the Cricket


Ti chiami Claudio Fava.
Sei uno scrittore e un giornalista fatto e finito, noto per le numerose inchieste sulla mafia [1] e attuale europarlamentare di Sinistra & Libertà. E scrivi su un blog del Fatto Quotidiano.
Nei commenti ai tuoi post sei sempre osannato e ricoperto di elogi, specie se i suddetti post consistono nello sparare sull’odiato PD -cosa che ti rende ammirevole di default per (gl)i (e)lettori, almeno sul Fatto, a giudicare dai vari blog presenti-.
Un giorno, però, decidi di avanzare una timidissima critica verso Beppe Grillo e il suo Movimento 5 Stelle.


Quasi milleseicento commenti.
Il 99% dei commentatori, gli stessi che prima ti ricoprivano di lodi sperticate, ora ti si avventano contro con una violenza inaudita.
In soldoni, ti danno del venduto, del politicastro dell’apparato (La Casta! La Casta!) che viene pagato coi soldi dei contribuenti.
Ma non solo: oltre a dare del servo a un uomo che ha lottato per gran parte della sua vita adulta contro la mafia, osano anche dire che sfrutti il nome di tuo padre (Giuseppe Fava, ucciso dalla mafia), mangiandoci su.
Ecco cosa succede quando pesti i piedi a Beppe Grillo, ciccio. Se giochi al gioco di Grillo, devi accettare le sue regole. I non ortodossi non sono ammessi.

Ed è solo l’inizio. Si parla tanto delle divisioni del PD, ma se Atene piange, Sparta non ride.

QUI c’è la mini-rivolta contro Giulia Innocenzi.
Figlia di un albergatore umbro, studentessa alla Luiss, ex giovane di Alleanza Nazionale, ex Radicale [2], candidata da Pannella alle primarie dei Giovani Democratici (la giovanile del PD) [3]. Dopo la sconfitta e un provino al Grande Fratello 9 [4], è diventata la nuova pupilla di Santoro ad Annozero, e cura anch’essa un blogghino sul sito del Fatto Quotidiano. Anche lì, numerosi articoli al vetriolo contro il partito dalle cui primarie giovanili fu trombata.
Finchè non si scopre che fa parte anche lei del PD. Ergo, è una Nemica.

E non finisce qui. C’eravamo tanto amati…Grillo e Vendola passano dalla luna di miele alla luna di fiele:

Grillo, Gennaio 2010:
“Ho parlato al telefono con Nicki Vendola. Mi ha dato la sua parola che l’acquedotto pugliese, il più grande d’Europa, sarà pubblico nella proprietà e nella gestione (quindi dei cittadini) se lui verrà eletto presidente di Regione. E che, con una sua Giunta, per costruire centrali nucleari in Puglia sarà necessario l’uso dei carri armati da parte del Governo. Vendola ha rilasciato un’intervista per il blog. Il MoVimento a 5 Stelle non si presenta alle elezioni pugliesi e, quindi, mi sento di sostenere Vendola contro il Pdl di Berlusconi e l’alleanza del Pdmenoelle di D’Alema con Casini-Caltagirone che candida Boccia. Vendola sa che in Rete non si può mentire e che le sue parole dovranno trasformarsi in fatti. Domenica 24 gennaio si terranno le Primarie tra Vendola e Boccia, l’”Uomo per me di D’Alema”. Con Vendola i pugliesi hanno una possibilità, con Boccia la certezza della distruzione del territorio e dell’esproprio dell’acqua pubblica. D’Alema si è presentato in Puglia per esercitare la sua nefasta influenza come “fratello maggiore”, lui è come Caino, fratello maggiore di Abele, che ha schierato il Pdmenoelle contro Vendola. Il giudizio negativo di D’Alema per Vendola è il miglior riconoscimento possibile. Una medaglia da appuntare al petto. La battaglia dell’acqua è solo al suo inizio. La vinceranno i cittadini con l’elmetto. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure”.

Vendola, Settembre 2010:
«La risposta di Grillo mi sembra molto semplificata, perché fa politica ma non distingue dentro la politica; e poi la politica fatta con il tono di Savonarola, con l’indice puntato, non dà possibilità al dialogo, è un monologo che a volte è virulento, che coglie dappertutto elementi di complotto e di congiura.
Viviamo in un mondo assediato dai fondamentalismi, che sono l’idea che ci possa essere una risposta ipersemplificata, al limite della superstizione, con il rifiuto del terreno dell’alleanza, della mediazione, della parola compromesso, non di quelli illeciti ma di punti di equilibrio necessari.
Per guardare anche agli elementi di crisi e alle prospettive di futuro, non bastano contumelie o semplificazioni urlate, ci vuole una complessa cultura del cambiamento. La destra ha vinto anche perché ha stimolato una sorta di plebeismo culturale, noi per poter costruire l’alternativa abbiamo bisogno di ingentilire il linguaggi ma anche di irrobustire il pensiero».

Subito dopo inizia l'offensiva del Fatto con l'articolone anti-vendola (inciucista! papista! berluschino! inquinatore!).
Tra l’altro in quell’articolo citano l’affaire Vendola-Don Verzè (fatevi un favore e leggetevelo, è molto interessante e mette le cose sotto una nuova luce...anche se Vendola continua a piacermi, badabèn!), fino ad allora ignorato dal Fatto Quotidiano…almeno finchè Vendola non ha osato dire qualcosa che a Grillo non piaceva (su eolico e termovalorizzatori, ad esempio). Ed ecco che magicamente se ne ricordano.

E per non farla troppo lunga evito di citarvi nel particolare i vari De Magistris contro Di Pietro, Di Pietro contro Barbato, IdV contro SEL, Grillini Non Ortodossi contro Sonia Alfano, le quattro (4!!!) correnti del Popolo Viola in lotta fra loro e in rotta con il “popolo” di Micromega (con Flores D’Arcais che accusa i Viola di esser preda di un “settarismo autoreferenziale”), e così via.

Cosa abbiamo imparato oggi, miei piccoli Puffi?

Che il Grande Movimento Anti-PD Italiano, quello che dovrebbe presentare la candidatura "di rottura" che faccia le scarpe a Bersani che annienti l'"apparato dirigenziale fallimentare del PD"  si presenta ultra-diviso. I Papi Stranieri (Di Pietro, De Magistris, Grillo, Vendola) sono in lotta fra loro e si faranno mancare i rispettivi voti. L’essere “antipiddini” non è, chiaramente, un collante sufficiente a tenere tutti uniti.

Oh, poi se mi convincono di avere più chance di vincere di Bersani, ben venga, eh! Anche perché per Vendola provo molta simpatia e stima, malgrado le mie (saltuarie e schizofreniche) perplessità.

Note:
[1] Ve vojo riccontà ‘n fatto: chi scrive ha presenziato alla presentazione di un libro di Claudio Fava (che stimo e apprezzo) sulla mafia. C’era anche Marco Travaglio, di cui finalmente posso rivelarvi il segreto che tutti volevano svelare: si fuma le Camel Light da 20, quelle blu.
Giunta l’ora delle domande dal pubblico, un par de rigazzetti s’è arzato e s’è messo a fare una filippica a Travaglio per le sue parole su Israele, Sionismo e Palestina. Li guardai: finalmente avevo visto dal vivo i Barnardiani. I seguaci zombie di Paolo Barnard ritengono che quest’ultimo sia l’unica vera voce dell’informazione “scomoda”, e che quelli come Travaglio e financo Milena Gabanelli di Report siano in realtà “al soldo dei potenti” fingendo di essere indipendenti. Questi poteri forti sarebbero, secondo i complottisti più esagitati, il Nuovo Ordine Mondiale (una cabala criminale che mira al controllo del pianeta, i cui membri, stringi stringi, sono “gli ebbbrei” e “le bbbanche”). Ma del Signoraggio e dei pazzi esaltati che ne parlano ci scriverò un post sopra, in futuro. Vi basti sapere che purtroppo il grillismo genera anche mostri simili (che gli si ritorcono contro, incontrollabili), e non voglio fare il banale citando la massima del “più puro che ti epura”, quindi diciamo che ci sono guerre fra poveri, nicchie all’interno della nicchia che rivendicano con orgoglio: “sono PIU’ SCOMODO di te, il mio impegno è PIU’ GROSSO del tuo”. Cooomunque, ho origliato la conversazione dei due ragazzi barnardiansignoraggisti, finito l’incontro. In pratica si lamentavano del fatto che si erano dovuti sorbire un’ora o due di discorsi sulla mafia, quando loro erano lì esclusivamente per berciare contro Travaglio sulle sue idee sulla Palestina.
Eh già. Che noia la mafia. E’ inutile parlare di mafia, già già, specie quando ci sono altri problemi.
QUESTI sono i Barnardiani.
Che poi, alla fin fine, quel che Travaglio pensa di politica estera sono pure affari suoi, dato che esulano dall’argomento dell’incontro: se ne discuta quando è il caso, no? Io difendo il diritto di Travaglio di sparare cazzate e bestialità: quando lo fa, lo critico. Se ne può lamentare solo qualcuno che lo ritenga un guru infallibile che debba sempre pensarla al 100% come lui. Ma io non darei del guru a nessuno, ergo…

[2] Ok, “ex” un par di palle: mi risulta abbia ancora la doppia tessera, dei Radicali e del PD. Magari sbaglio.

[3] Con tanto di video propagandistico, courtesy of Claudio Lazzaro, l’autore di Nazirock

[4] Pare fosse una provocazione. Non che sia riuscita granchè. Un’altra versione sostiene che quel provino fosse valido anche per Che tempo fa e Mattino 5.

2 commenti:

  1. basta un po' di vita vera per capire che il Grillo way è mooolto limitante, demagogo e manicheo. Dire "Vaffa", sì, ottimo punto di partenza e nessun membro intelligente della società civile ti sarà contrario..ma poi? Non bisogna rinchiudersi nei propri fortini, questo è l'errore di tante sinistre (se si può dire), piccole o grandi.

    Poi per carità, come comico non mi dispiace pure, e qualche assessore o consigliere del Movimento 5 Stelle, in quella che può essere una realtà locale, arà anche fatto bene, figuriamoci, non lo metto in dubbio.

    E' che sono sempre meno tollerante verso questi sedicenti eroi, salvatori della patria o che è (o forse verso chi li veste di questo manto), perchè mi sembrano sempre più lontani dalla realtà, e non nascondo che spesso anche Bersani (che io ho stimato parecchio come ministro, lo dico senza problemi) da segretario mi dà quest'impressione: di essere lunare.
    ciao!

    Petrof

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  2. E' un sentimento che capisco bene, anche quello nei confronti di Bersani (che ultimamente mi sta ri-piacendo, per carità, ma le cui esternazioni le ascolto sempre con apprensione, fronte sudata e incrociando le dita sperando che dica cose giuste e concrete).
    Spero che un giorno i grillini riescano a salvarsi da se stessi e a mettere le loro energie al servizio di qualcosa di positivo. A livello locale qualche cinquestellino magari fa un buon lavoro, mi informerò.

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