giovedì 19 maggio 2011

E' scoccata l'Ora Icchese? (a.k.a. i miei 2 cent sulle Amministrative)



 Allora.
Lo so che non ve ne frega un cazzo di quel che penso il mio parere è ridondante in mezzo all'accozzaglia di analisi della vittoria (non ci siamo abituati, forse dovremmo chiamarla "analisi della diversamente sconfitta", così ci sentiamo a casa) che son fiorite ultimamente.

Basta un blog, un po' di tempo libero e chiunque può trasformarsi nel Paolo Mieli della situazione.
E PUFF! Siamo tutti opinionisti di spessore.

Ma andiamo con ordine.







Milano.
No, non me l'aspettavo, in effetti. Speravo nel ballottaggio, certo, ma temevo la vittoria della Moratti al primo turno.
"Ma ha fatto un clamoroso autogol con la storia del furto d'auto!". No, non l'ha fatto, secondo me. Dal punto di vista della comunicazione, anzi, ha fatto una cosa geniale: ha insinuato il dubbio.
Da quel momento in poi, tutti gli indecisi si saran fatti qualche domanda sul passato di Pisapia. E non importa che le accuse fossero false: a parte che pochi avrebbero avuto voglia e tempo di verificare, l'importante era mettere la pulce nell'orecchio. Anche perchè l'elettorato di riferimento della Moratti, diciamocelo, è quello che è.

Eppure Pisapia ha vinto con un distacco IMMENSO. Circa 6-7 punti di vantaggio. Se il grillino si fosse alleato con lui avrebbe già superato il 51%. Grazie Beppe, eh.
Non solo: ora come ora, se votassero pressochè gli stessi di questa tornata, Pisapia vincerebbe anche qualora il Terzo Polo si alleasse con la Moratti.

D'altro canto, l'exploit della Moratti, se non ha -secondo me- spostato voti al primo turno, potrebbe -stavolta sì- aver prodotto un autogol al ballottaggio: i terzopolisti hanno pesantemente attaccato la Moratti, avvicinandosi a Pisapia; i Grillini, dal canto loro, dopo ciò forse hanno un po' rivisto la loro politica del "sono tutti uguali", e potrebbero votare per il Csx al ballottaggio.

Ora, quelli in malafede dicono "è una sconfitta del PD e una vittoria di Vendola".
Mh. Allora mi spiegassero, costoro, come mai il PD ha preso più del 28% e S&L poco più del 4%.
La verità è che Milano è (anche e soprattutto) una vittoria del PD. E anche di Boeri (sconfitto alle primarie contro Pisapia), che ha preso uno svario di preferenze.

Quelli che dicono così sono i peggiori nemici delle Primarie, o comunque quelli che non han capito nulla del loro significato.
In questo periodo, in cui i sondaggi sono raramente attendibili, le Primarie sono la migliore forma di sondaggio che si potesse sperare. Un modo per chiedere suggerimenti all'elettorato, per correggersi in corsa.
Le primarie non si fanno per confermare il candidato ufficiale del PD. Quelle sono primarie-farsa, come quelle di Prodi e Veltroni. Il PD non vuole un plebiscito: indicendo le primarie, ovviamente mette in conto la possibilità che il proprio candidato non sia il preferito. Ma anche in quel caso, si impegna per il candidato vincente.
Certi elettori di Pisapia, qualora avesse vinto Boeri, avrebbero fatto lo stesso? Non lo sapremo mai, personalmente spero di sì.

Chi pensa che le primarie siano una resa dei conti o un modo per "fare un dispetto al PD", e che le usa in questo modo, è un triste ometto inqualificabile. E il risultato del primo turno delle amministrative lo conferma.

In tutto ciò, devo ringraziare un esponente del PD Lombardo. L'ho criticato spesso, spessissimo, quasi sempre. E non me ne sono mai pentito. Ma diamo a cesare quel che è di cesare: questa vittoria è anche merito suo. Parlo di Pippo Civati. Grazie Ciwati, anche per questa campagna efficacissima.

Ora, parliamo dei Grillini Milanesi. Il MoVimento 5 Stelle non ha sfondato, a Milano. Neanche dopo il tristissimo tentativo di un hacker grillino infiltrato di far credere che il PD New York sostenesse Mattia Calise, o dopo il patetico endorsement di Adinolfi (e del suo settimanale-per-snob-trentenni, "The Daily Week") al ventenne grillino.

E' arrivato appena al 3%. Una sconfitta, sia per Beppe Grillo e i suoi "son tutti uguali" (e i suoi "Vendola rottinculo -o busòn, se preferite-") sia per Mario Adinolfi, che a quanto pare c'azzecca solo nel poker -e forse neanche lì- e per i talebani giovanilisti che pensa di rappresentare.

D'altronde, è comunque inquietante il fatto che il 3% degli elettori voterebbe come SINDACO DI MILANO un tipo che nel curriculum della sua candidatura si presenta così: "Iscritto al secondo anno di Scienze politiche all’università Statale, è cintura nera di karate e batterista e ama il web. Fedelissimo seguace del comico genevose, sta facendo campagna elettorale soprattutto su internet, Calise ha iniziato a fare politica sui banchi del liceo Macchiavelli di Pioltello dove era rappresentate degli studenti".

Come dice un mio amico, è da prendere a calci nei denti lui e tutti quelli che lo appoggiano e lo votano.

Ora, so che tutti parlano di trionfo di Grillo e del grillismo, ma non ne sarei così sicuro. Col suo dire "Moratti e Pisapia pari sono", Grillo si è inimicato molta gente. I grillini stessi sono indecisi: il loro Leader e Guru dice di astenersi, mentre persino Mattia Calise tenderebbe a votare Pisapia.
Inoltre, se i voti dei grillini mancassero al ballottaggio e garantissero così la vittoria della Moratti, i grillini verrebbero sempre più ostracizzati ed evitati come la peste. E le loro giustificazioni ai tempi della vittoria di Cota in Piemonte non servirebbero più.

Ora speriamo bene per il ballottaggio. Già hanno cominciato a mobilitare i tifosi del Milan con una lettera (tutto vero). Ho appena scoperto che lo slogan del PDL è Forza Milano (ok, i meno maliziosi non la capiranno). E non è uno scherzo.

Bologna.
Grillini al 10%, nella loro roccaforte (speriamo che ora inizino a diventare responsabili). Una vittoria qui e una sconfitta a Milano. Sommate, dimostrano che il risultato grillino a queste elezioni è...BOH? Non la vittoria di cui tutti parlano, di sicuro. Ma sicuramente meglio del Terzo Polo, che con questa politica "dei due forni" (alias "della puttana politica") non solo hanno rotto le palle a me, ma anche agli elettori, che non li hanno premiati granchè. Ininfluenti o inaffidabili, finchè non seguono una linea chiara e precisa, non andranno da nessuna parte. A Milano, per dire, manco riescono ad essere gli aghi della bilancia. Con che faccia poi i loro leader criticano il berlusconismo, se poi si alleano con i rappresentanti locali dell'odiato cavaliere? Se Fini e Bocchino vogliono acquisire credibilità, devono costringere Rutelli e Casini a una svolta. O staccare FLI dall'abbraccio mortale con UdC e Api.
Ma torniamo al dato di Bologna.

Allora, intanto siamo passati al primo turno, ed è già una grossa soddisfazione.
In secundis, nel 2009 il candidato del centrosinistra, Del Bono si era fermato al primo turno al 49% circa (vincendo poi al ballottaggio).
E non dimentichiamo le dimissioni di Del Bono, il Cinzia-Gate e il lungo periodo di commissariamento.
Roba che avrebbe dovuto consegnare la città alla destra. E invece...
Una vittoria, quindi. Inaspettata anche questa.
Al contrario di...

Napoli.
Dunque, dunque, dunque. Ci sarebbero libri da scrivere, su queste elezioni a Napoli.
Iniziamo con Luigi De Magistris.
Vi stupirò, ma io all'inizio lo stimavo.
Anni fa lui e Clementina Forleo erano diventati delle star, ma a differenza della Forleo lui sembrava molto più competente e soprattutto più accorto, meno propenso a lanciare accuse complottiste e a sparare fregnacce.
Col tempo, inutile dirlo, si è rovinato.
A cominciare da quando si è candidato per l'IdV. Ricordo ancora una vecchia puntata di Annozero, dove De Magistris enunciava le sue proposte per risolvere il problema rifiuti: raccolta differenziata, in sostanza. "Ok, quello per evitare che si producano nuovi rifiuti: e per quelli che già ci sono, come fai?", replicò Roberto Castelli, costringendolo a farfugliare risposte inconcludenti e ad usare la supercazzola.
Cioè, DeMagì, in pratica stai facendo sembrare competente uno come CASTELLI. Castelli, santodio.

In seguito, Luigi ha dato svariati motivi per far pesantemente dubitare della sua bravura come politico.
Il modo ipocrita con cui si è fatto beffe del codice etico dell'IdV (che, in quanto rinviato a giudizio, gli imponeva di dimettersi) e il modo con cui poi si è scagliato contro Di Pietro (che ingrato, e dire che Tonino lo aveva difeso, sulla storia del codice etico che "va interpretato caso per caso") non gli han certo fatto onore.
Così come i suoi ultimi proclama elettorali sono stati francamente imbarazzanti.
 Però fino a pochi mesi fa lo vedevo come un buon sindaco di Napoli. Magari con una giunta moderata attorno che gli togliesse le castagne dal fuoco nel risolvere i problemi concreti con un programma sensato.
Però poi si è tirato indietro. Per poi rimettersi in gioco troppo tardi.
Come interpretare la sconfitta di Morcone?
Morcone era una persona seria, preparata, che si è beccata un mucchio di accuse ingiuste da parte di quella sorta di Alberto Tomba in toga.
De Magistris, se vuole vincere al ballottaggio, lo farà coi voti di quelli che fino a ieri ha chiamato "apparato corrotto": ha dato anche ai vendoliani di SEL dei bassoliniani: vecchi clientelari ammuffiti, solo perchè non votavano lui, bensì Morcone. Quando si tratta di maturità. Vedi se riesci a vincere ora, Luigino.

Ovviamente De Magistris, con tutte le sue pecche, è sempre meglio di un Lettieri sponsorizzato da COSENTINO. Un voto contro i cosentiniani è necessario, specie dopo che il PdL è riuscito a salvare Nicola Cosentino in Parlamento.

Chiariamoci: la sconfitta della sinistra a Napoli era annunciata: dopo anni di Bassolino (che ha fatto anche grandi cose e che ora sta vivendo una seconda giovinezza -un po' come il rinato Fassino- ma che per troppo tempo ha fatto associare il suo nome a "Monnezza&Malgoverno") e della Iervolino (anche lei coi suoi alti e bassi), un calo era endemico. Non solo: ricordiamo anche il casino delle primarie del PD.
Hanno avuto un doppio effetto negativo: da un lato hanno dato l'idea di un PD Campano marcio fino al midollo (e chissà che non sia vero?), dall'altro hanno creato molti scontenti.
Come dice infatti Diego "Zoro" Bianchi: "Ma candidare Cozzolino, anche in virtù del fatto che le colpe di quelle primarie nessuno ha più voluto accertarle, sarebbe stato così scandaloso per il Pd? Sarebbe andato meglio o peggio di Morcone?" e poi ancora "Ipotesi: un bel po' di quelli che alle primarie hanno votato Cozzolino, non necessariamente camorristi o cinesi, incazzati per l'annullamento delle primarie hanno preferito votare De Magistris anziché il candidato ufficiale del Pd."

In effetti non gli darei tutti i torti. Quindi suvvia, non possiamo neanche lamentarci più di tanto.
Però dai, magari De Magistris ha intercettato i voti di coloro che mai e poi mai avrebbero votato il csx dopo gli ultimi sfaceli. Quindi chissà, magari ci ha salvato le chiappe.


Torino.
 
Piero Fassino, che dire? Che nell'ultimo tempo, a giudicare da voci di corridoio, molti lo davano per bollito. Tant'è che, si dice, volevano anche sconsigliargli di candidarsi.
Io stesso temevo che a Torino ci fosse un "effetto Rutelli", come ci fu a Roma, ai tempi della conquista di Roma da parte di Alemanno.

Ma quelle stesse persone che lo davano per bollito, in seguito, hanno ammesso di essersi sbagliate.
O meglio: forse bollito lo era effettivamente diventato, nel prolungato soggiorno a Roma. Ma il ritorno a Torino, a detta di tutti, è stato per Fassino un ritorno alle origini: è tornato il Fassino di molti anni fa, quando tutti lo giudicavano una delle risorse più brillanti del centrosinistra italiano. Ha ricominciato da capo, è ripartito da zero, con umiltà.
Ha vinto contro tutti coloro che lo accusavano di essere "vecchio" e di essere stato votato da "elettori vecchi" alle primarie (peccato che gli elettori vecchi contro i quali tuonano siano gli stessi che elessero Chiamparino, che i ggggiovani lucasofriani adorano), contro tutti coloro che lo criticavano per la candidatura di La Ganga, contro tutti quelli che PER ANNI gli rinfacciavano (e chissà per quanto gli rinfacceranno) il famigerato "abbiamo una banca?". Una vittoria della buona politica contro l'antipolitica.
Ora, se solo iniziasse ad esser meno subalterno a Marchionne e meno propenso a proporre politiche sul respingimento degli immigrati libici degne di un Leghista, sarebbe perfetto.





Morale: chi vuol capire capisca, ma queste elezioni dettano la linea al centrosinistra per le future politiche nazionali. L'effetto-grillo alla fine ha semplicemente unito PD e SEL contro il nemico comune, invece di dividerli o di danneggiarli entrambi.
Chissà, forse si può ancora sperare.


2 commenti:

  1. e nemmeno nella redazione dei comunicati stampa ci azzecca l'Adinolfi: http://keko.posterous.com/top-35-opinion-leader-italiani-e-una-bufala :)

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