lunedì 15 novembre 2010

Sapessi com'è strano, seguire le primarie a Milano


Non vivo a Milano, quindi non ho molto da dire sulle primarie meneghine del csx.
Ha vinto Pisapia, il candidato di Vendola ex rifondarolo.
E ha perso Boeri, il candidato sponsorizzato dal PD, in particolar modo dai rottamatori (i piombini millini lucasofrini del Post e soprattutto l'ormai pluricitato -da me- Pippo Civati). I detrattori di Boeri sostengono che sia "un architetto che ha in mano mezza Milano". Insomma, una sorta di Letizia Moratti maschio e di sinistra. Tant'è che il sostegno a costui (con tanto di finta pubblicità del Cynar con Cyvati, che fa tanto gauche caviar) ha fatto storcere il naso a molti ciwatini della prima ora.

Cose da non fare: riempire i giornali dei prossimi giorni con articoloni polemici sul PD che non viene più seguito da nessuno, che sceglie candidati invisi alla società civile e così via. Ma ovviamente lo faranno tutti.
Altra cosa da non fare: non votare Pisapia per ripicca. Le primarie, per alcuni, sono accettabili e apprezzabili solo se vince il loro candidato. Basti pensare alla vittoria di Bersani alle primarie, spesso sminuita o dimenticata: d'altronde, se si vuole presentare Bersani come l'ammuffito apparato colluso e corrotto, ricordare che è stato scelto anche dalla società civile è controproducente.

ALTRO:
Giuliano Ferrara, direttore de Il Foglio, ha scritto l'altro giorno un articolo lucidissimo (sono serio) sull'attuale crisi di Berlusconi, elencando tutti gli errori di Berlusconi in 17 anni di vita politica. E lo scrive solo ora.
La metafora dei topi che abbandonano la nave che affonda l'avrete sentita fino alla noia, ma è sempre azzeccata.

Berlusconi, invece, auspica che si vada al voto solo per la Camera (dove non c'è la maggioranza) lasciando il Senato così com'è. Fammi capire, Silviuccio: dunque nel 2008 Prodi è stato un coglione, dato che avrebbe potuto tenersi la Camera e far votare solo per il Senato, giusto?

Ah, fatevi un favore, leggetevi anche quest'articolo di Eugenio Scalfari. Leggetelo, anche se siete tra quelli (a sinistra!!!) a cui viene l'orticaria a leggere Scalfari e il suo "giornale-partito".

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