"Il PD ha un leader, regolarmente eletto alle primarie: gli unici intitolati a confrontarlo formalmente sono i suoi avversari di quelle primarie, votati da molte persone. Altre legittimazioni non ne vedo.Siamo in grado di guardare ancora il PD come un partito normale e chiederci quale legittimazione abbia questa sfinente e imbarazzante contesa tra il suo segretario democraticamente eletto e un suo militante, per quanto stimato? Mi impressiona il dirottamento del Partito Democratico e del suo funzionamento. Giovane com’è, il PD ha ancora per fortuna poche cariche e poche istituzioni. La più concreta è quella del suo leader, eletto a grande maggioranza nelle primarie dell’anno scorso. Quindi solidamente legittimata – la carica – e inattaccabile fino a nuove primarie.Nel frattempo XXXXXX, che non ha ritenuto di sollevare un’obiezione o un dubbio quando ha partecipato alla recente riunione della Direzione Nazionale – il contesto adatto, no? – chiede chiarimenti in diretta al Tg1.Che il PD sia alla deriva e in cerca di una spina dorsale è chiaro a tutti, ma questo non giustifica la condiscendenza generale nei confronti di atteggiamenti complottardi e golpistici. Se XXXXXX voleva guidare il partito, poteva candidarsi alle primarie: in molti allora chiedemmo che opposizioni vere a YYYYYY si manifestassero."
(Luca Sofri, tra novembre e dicembre 2008, quando non aveva ancora cambiato idea).
All'epoca, ovviamente, YYYYYY era Walter Veltroni e XXXXXX era Massimo D'Alema (ma poteva riferirsi anche ad Arturo Parisi, che all'epoca aveva semi-chiesto le dimissioni dell'allora segretario Vartere *è evidentemente un suo hobby*).
Ora potreste tranquillamente mettere "Pierluigi Bersani" al posto di YYYYYY e il ragionamento di Sofri filerebbe ancora, per lui, nevvero? E invece no. Confidiamo che in futuro ci spieghi perchè.
Ora potreste tranquillamente mettere "Pierluigi Bersani" al posto di YYYYYY e il ragionamento di Sofri filerebbe ancora, per lui, nevvero? E invece no. Confidiamo che in futuro ci spieghi perchè.
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